Costituzione intelligente

Newsletter abonnieren


Blog

Dopo numerose consultazioni personali i nostri giuristi, fiduciari e consulenti hanno potuto conoscere da vicino quali sono le maggiori preoccupazioni nelle teste dei neoimprenditori. Le risposte alle domande più comuni le potete trovare sul nostro blog. Sul blog potete navigare tra i vari argomenti scegliendo il vostro tema preferito dalle diverse categorie.

Modello di business: i 7 miti dell’innovazione

Le innovazioni e i cambiamenti all’interno delle piccole, medie e grandi aziende possono avvenire in tre diversi campi: le innovazioni dei prodotti/delle tecnologie, dei processi e dei modelli di business. Quali sono le sfide principali e le barriere che ostacolano le aziende nell’innovazione del proprio modello di business?

Oggi più che mai, il successo delle aziende si basa su una costante innovazione del modello di business. Nonostante ciò, gli investimenti dedicati al cambiamento e al rinnovamento del modello di business rappresentano solamente il 10%. Il restante 90% degli investimenti avviene ancora solamente a livello di prodotti, servizi e processi. Le sfide principali con cui si confrontano la maggior parte delle aziende sono essenzialmente quattro: il superamento della logica dominante, la difficoltà a pensare in termini di modelli di business, la mancanza di strumenti necessari e il superamento dei miti dell’innovazione.

Agli occhi delle PMI il rinnovamento del modello di business appare come una maratona infinita a cui è meglio non partecipare. Secondo il pensiero comune i termini “modello di business” e “innovazione” appartengono solamente ai grandi attori con un potere finanziario notevole. Al contrario, per poter pensare in termini di modelli di business e innovazione serve creatività e pensiero trasversale. In seguito saranno descritti i 7 miti dell’innovazione che emergono dalle discussioni con i dirigenti in merito all’innovazione dei modelli di business:

  1. Il mito della prima scalata

“Le scoperte arrivano da idee che nessuno prima d’ora ha avuto.” Al contrario, il successo aziendale e i nuovi modelli di business imitano spesso modelli presenti in altri settori. Charles Merrill, ad esempio, quando ha fondato Merrill-Lynch si è ispirato ad un modello di business di supermercati. Il risultato? Un supermercato di servizi finanziari.

  1. Il mito del Think Big

“I modelli di business innovativi sono sempre radicali e completamente nuovi.” Il fatto è che i nuovi modelli di business, così come le innovazioni legate ai prodotti, possono essere di natura graduale. In questo caso l’esempio più rilevante è la compagnia americana Netflix, leader del settore video on demand. Con l’aumento della potenza di internet e l’accesso facilitato alla popolazione, l’azienda ha smesso di spedire video e DVD per posta o via e-mail ed ha iniziato ad offrire un servizio di streaming online.

  1. Il mito della tecnologia

“Ogni innovazione del modello di business si basa su una nuova tecnologia affascinante.” La realtà è che le nuove tecnologie sono solamente dei vettori che alimentano nuovi modelli di business. Le tecnologie come l’Internet, l’RFID o il cloud computing sono ampiamente note e disponibili a tutti. Tuttavia, il salto creativo e la vera rivoluzione sta nell’utilizzo e nell’applicazione corretta di queste tecnologie. In sintesi: la rivoluzione risiede nella scoperta del potenziale economico delle nuove tecnologie.

  1. Il mito della fortuna

“L’innovazione di un modello di business è una questione di fortuna e non può nascere da un approccio sistematico.” Anche in questo caso l’affermazione è falsa. La creazione e la scoperta di un modello di business innovativo richiede tanto lavoro quanto lo sviluppo di un nuovo prodotto oppure di una nuova tecnologia. La ricerca di un modello di business alternativo richiede tempo ed energia.

  1. Il mito di Einstein

“Le idee veramente innovative sono riservate ai geni creativi.” Oggigiorno il successo dipende sempre meno da singoli precursori creativi. Al contrario, il lavoro di team interdisciplinari e trasversali sta fornendo risultati brillanti. Soprattutto in termini di modelli di business, l’innovazione è il risultato del lavoro di squadra e non di prestazioni personali. La prima combinazione di Ipod/iTunes, ad esempio, non è stata sviluppata da Steve Jobs, bensì dallo sviluppatore indipendente Tony Fadell. In seguito, il primo modello funzionale è stato poi sviluppato da un team di 35 membri guidati dalla Apple. Oltre alla Apple erano presenti altri colossi quali Connectix, General Magic, WebTV e Phillips in qualità di partner. Senza la collaborazione di diverse persone e diverse aziende, probabilmente oggi non ci saremo avvalsi dell’Ipod per descrivere una storia di successo.

  1. Il mito delle dimensioni

“I grandi successi richiedono sempre grandi risorse.” La realtà mostra che le grandi invenzioni sono state fatte da outsider, ossia da gente esterna all’azienda, oppure startup o piccole medie imprese. Google, Facebook e Youtube, ad esempio, sono state fondate da outsider. Il successo di queste aziende dimostra che un’idea giusta e una grande dose di coraggio sono molto più importanti di qualsiasi altra risorsa.

  1. Il mito della ricerca e dello sviluppo

“Le uniche fonti di innovazione sono la ricerca e lo sviluppo.” Al contrario, il tema dell’innovazione del modello di business è di natura intersettoriale e le innovazioni possono avere origine in tutte le unità organizzative dell’azienda e quindi anche nelle divisioni più tradizionali.

In conclusione, è importante sottolineare che l’innovazione – sia a livello di modelli di business sia di prodotti e processi – è fondamentale per la sopravvivenza e il futuro di qualsiasi azienda. Le società che saranno in grado di reinventarsi e quindi di superare i miti descritti in precedenza e le altre sfide legate all’innovazione avranno sicuramente più facilità ad avere successo nel lungo termine.

» Contattaci per un colloquio personale» Calcola un’offerta e costituisci ora

Nuovo commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *