Cos’è il lavoro nero? È consentito in Svizzera?
In Svizzera vige un divieto generato per il lavoro nero. I datori di lavoro e i dipendenti che non rispettano questo divieto possono essere puniti con sanzioni ed ammende. Ma cosa rientra esattamente nel lavoro nero e a che cosa bisogna prestare attenzione?
La quota di economia sommersa, ossia quella parte di economia che contribuisce al PIL ma che non viene regolarmente tassata, rappresenta circa il 7% del rendimento economico della Svizzera. Rispetto ad altre nazioni, si tratta di una cifra relativamente bassa. Tuttavia, allo Stato sfuggono annualmente miliardi di tasse e contributi sociali.
Definizione di lavoro nero
Non esiste una chiara definizione giuridica del lavoro nero. Nella pratica il lavoro nero si riferisce all’esercizio di un’attività lucrativa dipendente o indipendente che viola determinate leggi. Il termine si estende dai dipendenti che svolgono lavori al di fuori degli orari di lavoro fino all’esecuzione di un’attività illegale. Ad esempio, un caso di lavoro nero è la situazione in cui il dipendente compete con il proprio datore di lavoro. Il dipendente viola così i suoi obblighi di diligenza e fedeltà.
Solitamente con il termine lavoro nero si intendono tutti quei lavori per cui non vengono versati i contributi sociali (AVS, AI, IPG, …), per cui non si dispone di un permesso di lavoro e lo stipendio e/o il fatturato non sono tassati. Nel 2008, per far fronte a questo problema, è entrata in vigore la Legge federale contro il lavoro nero (LLN).
Strumenti per la lotta contro il lavoro nero
La legge federale contro il lavoro nero (LLN) prevede sanzioni e controlli per combattere il lavoro nero. A sua volta, i cantoni verificano se i permessi di lavoro sono stati consegnati e i contributi sociali e le imposte alla fonte sono stati/e versati/e.
Inoltre, i Cantoni possono introdurre una procedura di conteggio semplificata per facilitare i datori di lavoro a registrare i dipendenti presso la cassa di compensazione cantonale e le autorità fiscali.
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