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Dopo numerose consultazioni personali i nostri giuristi, fiduciari e consulenti hanno potuto conoscere da vicino quali sono le maggiori preoccupazioni nelle teste dei neoimprenditori. Le risposte alle domande più comuni le potete trovare sul nostro blog. Sul blog potete navigare tra i vari argomenti scegliendo il vostro tema preferito dalle diverse categorie.

Che cos’è e come funziona un incubatore per startup?

Avete già sentito il termine incubatore in ambito aziendale e vi siete posti la domanda di che cosa si tratti? Il seguente contribuito dovrebbe permettervi di capire meglio quali siano i compiti di questi operatori.

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La US National Business Incubation Association (NBIA) definisce l’incubatore come “un processo dinamico di sviluppo d’impresa. Gli incubatori hanno il compito di alimentare le imprese aiutandole a sopravvivere e crescere nella fase in cui sono maggiormente vulnerabili, ossia quella di startup. Essi possono fornire assistenza manageriale, accesso a finanziamenti, consentono l’esposizione ad attività imprenditoriali critiche e l’utilizzo di servizi di supporto tecnico.”

Va sottolineato come il processo di incubazione di un impresa si stia sempre più rivelando un elemento essenziale ai nuovi imprenditori per sviluppare la loro idea imprenditoriale.

Essenzialmente sono 4 gli elementi chiave che definiscono un incubatore:

  1. La condivisione di uno spazio immobiliare concesso in affitto alle startup
  2. Un insieme di servizi di supporto condivisi in modo da ridurre le spese che la singola impresa dovrebbe sostenere
  3. L’attività di training imprenditoriale
  4. L’inserimento dell’impresa incubata in un network di attori che le consentano di accedere a competenze e risorse necessarie al suo sviluppo (tecnologia, capitale umano e finanziario)

Qual è lo scopo di un incubatore?

Principalmente lo scopo primario di un incubatore risiede nel generare delle imprese di successo e fare in modo che lascino il programma di incubazione finanziariamente autonome. Dopodiché, le nuove imprese “incubate” saranno in grado di commercializzare le loro nuove tecnologie o prodotti.

Le tipologie di incubatori:

Gli incubatori in “calce e mattoni” seguono il modello più semplice di incubatore, il quale si basa principalmente sulla fornitura di spazi e di servizi di base. Gli Incubatori Virtuali forniscono una gran quantità di servizi alle startup attraverso internet ed aiutano nella fase di intermediazione con l’ambiente esterno. Infine ci sono gli Hub, probabilmente la tipologia più importante in quanto dotati di un ufficio centrale e di varie divisioni specializzate nei diversi settori di servizio. Spesso gli Hub riescono anche a metter a disposizione alle aziende ospiti una rete di relazioni e di opportunità commerciali.

Le 3 fasi dell’incubazione:

1. Pre incubazione

In questa fase vengono comprese tutte le attività necessarie al supporto dell’imprenditore nello sviluppo della sua idea imprenditoriale, nel business modelling e nella preparazione del business plan per aumentare le possibilità di giungere alla creazione di una startup di valore. Gli incubatori affiliati agli Istituti Universitari sono solitamente pre-incubatori.

2. Incubazione

L’incubazione è la fase essenziale, in quanto viene dato all’imprenditore tutto il supporto (vedi i 4 elementi menzionati sopra) dalla fase di startup imprenditoriale fino alla vera e propria espansione. Questa fase comprende solitamente i primi tre anni di attività della nuova impresa. Perchè tre anni? Solitamente in questo periodo di tempo si può valutare se l’impresa è pronta a “camminare con le proprie gambe” o se è destinata a soccombere.

3. Post incubazione 

L’impresa finalmente sta camminando da sola e può lasciare fisicamente l’incubatore (sempre che l’incubatore non fosse di tipo virtuale). Probabilmente la nuova PMI necessiterà di ulteriori servizi come miglioramento dei processi produttivi o servizi per l’internazionalizzazione. Gli incubatori classificati come “post-incubatori” possono essere chiamati anche acceleratori d’impresa.

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