Studio IRE: ecco dove investire nel futuro in Ticino
L’Istituto di Ricerche Economiche (IRE) propone uno studio sullo stato dell’economia cantonale includendo uno sguardo al futuro. Nello studio si legge che l’economia ticinese si trova in una fase di trasformazione sofferta e la politica economica manca di prospettiva. La bassa produttività determina a cascata molte delle criticità quotidianamente vissute. Secondo lo studio infatti il punto debole del Ticino è proprio la bassa produttività (valore aggiunto per ore di lavoro).
Guardando al futuro, lo studio svela che il comparto che registrerà la performance migliore, addirittura al di sopra dei dati nazionali, sarà quella del secondario. Saranno soprattutto i settori chimico farmaceutico e quelli dell’elettronica a registrare la maggiore crescita. Quello finanziario invece, a causa della recente crisi bancaria, stagnerà, anche se potrebbe registrare una live ripresa a partire dal 2017. Questa nuova situazione potrebbe dare la possibilità alle imprese del Cantone di poter entrare e radicarsi nel sistema internazionale di produzione partendo dall’acquisizione di materie prime o semilavorati, alla distribuzione e fino alle prestazioni laterali (marketing, design, Business Support).
In base ai risultati degli studi l’IRE propone “Ticino 2025”, una strategia a lungo termine che si basa su tre assi:
- 4 meta-settori (Moda, Biotecnologie, Meccatronica e Turismo) nei quali i comparti del secondario e le specializzazioni nei servizi potranno interagire.
- Rafforzamento del capitale umano basato su formazione, utilizzo strategico del mercato del lavoro transfrontaliero e una politica proattiva dell’immigrazione.
- Organizzazione di un Ticino urbano che porterà all’integrazione fra localizzazione competitiva e luogo attrattivo individuando diverse funzioni interdipendenti degli agglomerati.
Imprese e Stato dovranno quindi scegliere se aderire alle condizioni proposte dallo studio per poter realizzare questa visione.