La deduzione dell’imposta precedente e i metodi per calcolare l’IVA.
Aggiornato il 14 dicembre 2012
Affinché una ditta possa detrarre l’imposta precedente, essa deve essere registrata nel registro IVA. La persona soggetta all’obbligo di pagare l’IVA può dedurre l’imposta precedente, se dimostra di averla già pagata. Consigliato è di fornire la ricevuta di pagamento originale. Nel caso in cui manca la ricevuta, la prova può venir fornita ugualmente in altro modo. La persona soggetta all’obbligo di imposta può fornire la prova di pagamento nella forma in cui meglio preferisce.
Per il calcolo dell’imposta valore aggiunto vengono contraddistinti due varianti. Vantaggi e svantaggi rilevanti tra i due metodi di calcolo non sono da segnalare. La scelta del metodo dipende sostanzialmente dal tipo e dalla grandezza dell’azienda.
Rendiconto secondo le controprestazioni convenute
Le prestazioni calcolate secondo le controprestazioni convenute vengono tassate nel periodo di calcolo, nel quale sono state generate le fatture. Il conteggio secondo le prestazioni convenute viene regolamentato dalla legge. Lo svantaggio principale è che l’imposta sul valore dipende dalla data della fattura ed è dovuta anche se il pagamento è effettuato in ritardo.
Rendiconto secondo le controprestazioni ricevute
Questo metodo richiede la previa autorizzazione da parte dell’UFC/IVA. Presupposti per l’autorizzazione sono, il fatto che non viene tenuta una contabilità debitori e che comprende solo ricevute di pagamento ossia una contabilità delle posizioni aperte. Le prestazioni sono tassate nel periodo in cui vengono registrate dal soggetto fiscale. A causa di una mancanza della contabilità debitori, come presupposto per la concessione di questo metodo di calcolo, esso si presta soprattutto per le imprese più piccole.