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Dopo numerose consultazioni personali i nostri giuristi, fiduciari e consulenti hanno potuto conoscere da vicino quali sono le maggiori preoccupazioni nelle teste dei neoimprenditori. Le risposte alle domande più comuni le potete trovare sul nostro blog. Sul blog potete navigare tra i vari argomenti scegliendo il vostro tema preferito dalle diverse categorie.

Intervista a Nico De Backer, specialista di birra e fondatore di “Il fiore di luppolo“

Ecco a voi un’intervista con Nico De Backer avvenuta in occasione della selezione per lo STARTUPS.CH AWARD 2014 tenutasi a Lugano il 4 settembre 2014. 

Il fiore di luppolo

1. Dopo aver seguito la selezione ufficiale che si è tenuta a Lugano: Cosa ne pensa del finalista? Era il suo progetto favorito? Perché?

Lo so che la mia risposta sembrerà banale, ma secondo me tutti i progetti presentati sono stati fantastici, molto innovativi e creativi. Penso che con Cibyò abbiamo selezionato il finalista che probabilmente si avvicina maggiormente ai bisogni della nostra vita quotidiana. Insomma un progetto che riflette realmente una tendenza odierna, ovvero quella di ritornare a consumare prodotti locali consapevoli della nostra impronta ecologica.

 

2. Lei ha avuto la possibilità di preentare i suoi prodotti agli ospiti dell’evento. Ha notato una tendenza di consumo per un tipo di birra in particolare?

All’evento ho portato 3 tipi molto diversi di birra che secondo la mia opinione erano adatti per un ricevimento in una notte di fine estate e che potessero mostrare alle persone l’immensa varietà di birra. C’era una birra fruttata a base di ciliegie e succo naturale di altri 4 frutti, una birra belga molto speziata con una tonalità di agrumi ed infine una Trappist Tripel.

Abbiamo servito più o meno la stessa quantità di ogni birra, ma la birra fruttata è quella che ha avuto maggior successo durante la serata. Il suo colore rosso vivace, la schiuma rosata, il gusto rinfrescante dolciastro…tante donne, ma sorprendentemente anche uomini, si sono incuriositi e sono venuti allo stand chiedendo esplicitamente “la birra rossa”.

 

3. Secondo lei è vero che solitamente i manager preferiscono bersi un bicchiere di vino piuttosto che di birra? Per quali motivi anche la birra può avere un carattere elegante come il vino?

La storia della birra risale a moltissimo tempo fa. A dire il vero risale all’inizio della civiltà umana. Si dice che la birra abbia contribuito al passaggio dalla civiltà nomade a quella di comunità, dove tutti vivono insieme, vicini e in un posto vivibile. Allora si reputava la birra come un dono degli Dei. Ma da allora la percezione della birra è cambiata molto penso. Oggi la birra viene considerata una bevanda per l’uomo comune, mentre il vino più come una bevanda elitaria e raffinata. Insomma, secondo me la birra viene associata troppo spesso più alla quantità mentre il vino alla qualità.

Secondo la mia opinione però, la birra ha molto di più da offrire. La birra è molto di più di una bevanda “bionda” industrializzata a livello internazionale che si può trovare ovunque e che si consuma per ubriacarsi. Il colore della birra varia dal giallo pallido al quasi nero fino all’ambrato. L’aroma e il gusto della birra sono influenzati dai malti usati, dal luppolo e dal lievito. Un bicchiere di birra versato correttamente può davvero stupire l’occhio: la chiarezza, le bolle, la bella schiuma … Insomma non ha niente da invidiare ad un buon bicchiere di vino.

Certi tipi di birra richiedono un bicchiere apposito. Anzì, spesso viene servita nei bicchieri eleganti di vino, soprattutto per degustazioni o in occasione di ricevimenti e cene. Sono abbastanza sicuro che molte persone – soprattutto le donne – sarebbero più tentate a bere una birra in questo modo piuttosto che da un bicchierone da mezzo litro.

Molto ha naturalmente anche a che fare con il modo con cui si presenta e pubblicizza la birra o il vino al consumatore. Basta confrontare alcuni annunci pubblicitari di entrambe le bevande. La prossima volta che andate in un supermercato prestate particolare attenzione a come vengono pubblicizzate le birre rispetto al vino… Ciò non toglie che anche la birra può rappresentare un prodotto raffinato ed elegante da consumare in un’occasioni speciali.

 

4. Per quale motivo ha deciso di mettersi in proprio nel settore della birra?

Circa un anno fa mi sono trasferito con la mia famiglia dal Belgio a Lugano. Prima di partire la gente mi chiedeva cosa mi sarebbe mancato maggiormente del Belgio. Non ci volle molto a rispondere: le birre belghe! In seguito, quando stavo cercando un lavoro in Svizzera, ho iniziato a pensare a come portare quello che mi sarebbe mancato di più dal Belgio a Lugano.

A causa del clima e probabilmente anche essendo l’Italia così vicina, il Ticino è sempre stato (ed è tuttora) principalmente una regione vinicola. Tuttavia durante la mia ricerca di mercato, ho potuto constatare che sta crescendo l’interesse verso le birre artigianali. Non essendoci tantissime persone che hanno buone conoscenze in merito alle birre speciali e non essendoci tanti posti che offrono queste birre, ho deciso di affrontare questa opportunità.

 

5. Luppolo, malto e l’acqua sono gli ingredienti principali della birra. Quali sono i tre ingredienti più importanti per gestire una società di successo?

E ovviamente il lievito! Il birraio in sé prepara solo un liquido ricco di zuccheri che grazie al lievito si trasforma poi in birra. Visto che la birra richiede quattro ingredienti fondamentali, elencherò anche quattro ingredienti chiave per avere successo:

 

  • Passione: se si avvia la propria attività, bisogna essere in grado di vivere per essa. Se non si fa qualcosa che appassiona, si rischia di addentrarsi in un qualcosa che dopo un po’ inizia a pesare e che potrebbe finire in un fallimento.
  • Rete di contatti: sia una buona idea che un buon prodotto necessitano di clienti disposti a comprarli. Non è solo importante conoscere cosa si fa, bensì anche chi si conosce. Soprattutto se si intende servire una cerchia ristretta di persone, è importante farsi conoscere e stabilire una rete di contatti importante per commercializzare la propria offerta. Se si riesce a conquistare una rete vasta di contatti, gli affari si possono evolvere molto in fretta.
  • L’idea giusta al momento giusto nel posto giusto: a volte è veramente così semplice. Trovare qualcosa che manca in un certo luogo e fornirla prima di chiunque altro. Se invece esiste già qualcosa di simile e dunque dei concorrenti, fatelo in modo diverso e meglio degli altri.
  • Supporto: Non sto pensando necessariamente ad un sostegno finanziario, ma piuttosto il sostegno all’interno del vostro ambiente economico e famigliare. Soprattutto quando si affronta una nuova esperienza e si decide di tuffarsi nell’indipendenza professionale, si finisce per lavorare ore e ore e investire tutte le energie nel proprio sogno professionale. Spesso senza avere un ritorno economico immediato.

 

6. Lei si è laureato presso la Beer Academy di Londra. Ci può dire quali sono le conoscenze più importanti per avviare una propria attività nel settore della birra?

Per realizzare la mia missione di sviluppare una cultura della birra a Lugano, in Ticino e dintorni penso di poter approfittare maggiormente della forte reputazione a livello mondiale delle birre belghe. Però, visto che la gente qui non si intende ancora molto di birra, ho bisogno di guidarli attraverso un nuovo mondo che forse nemmeno si immaginano. Il modo migliore per farlo, è quello di conoscere perfettamente i miei prodotti, insomma sapere di cosa sto parlando. Se un cliente si sente guidato da una persona affidabile e che conosce benissimo i propri prodotti, sarà più propenso ad entrare in un nuovo mondo ed andare alla scoperta di nuove sensazioni. Sviluppare la conoscenza dei prodotti è una cosa, mantenerla e svilupparla ulteriormente è un’altra. Per fortuna, nel mio caso, ciò significa spesso avere una bella birra fresca in mano.

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