Destinatario della contabilità. Il bilancio interno e quello esterno.
Aggiornato il 2 gennaio 2013
La contabilità è il mezzo di informazione più importante di ogni azienda. I destinatari non sono però sempre se stesse persone. Queste possono venire divise in due gruppi.
1. Destinatari interni: Consiglio di amministrazione, direzione.
I destinatari interni possono visionare i libri contabili illimitatamente. La direzione utilizza prevalentemente la contabilità come strumento di condotta, ovvero, sulla sua base vengono fissati gli obbiettivi, vengono prese misure e eseguiti controlli, e viene decisa la strategia aziendale. Per questo motivo è molto importante che i numeri siano il più esatti possibili.
2. Destinatari esterni: Azionisti, creditoti, dipendenti, clienti, opinione pubblica.
I destinatari esterni hanno a disposizione solo un diritto di visione limitato. Perché l’azionista non ha nessun obbligo di fedeltà, egli ha diritto a solo una parte delle informazioni. Secondo l’art. 696 CO vi è il diritto alla visione del rapporto annuale. I creditori invece non hanno nessun diritto di visione dei libri contabili, a meno che non dimostrino che vi sia un interesse di protezione (CO 967h II). Le autorità fiscali presentano un caso speciale, poiché sono considerate come estranee, ma dispongono ugualmente di un diritto di informazione avanzato.
Questa separazione si ripresenta nei conti finali interni ed esterni: Il bilancio esterno si basa sulle prescrizioni di valutazione del CO e presenta il più delle volte una situazione patrimoniale e dei redditi inferiore a quella reale. Nel bilancio esterno gli attivi sono sottovalutati mentre i capitale estraneo viene sopravalutato. Il capitale proprio (Attivi meno capitale estraneo) risulterà dunque inferiore. La differenza rispetto al capitale proprio effettivo secondo il bilancio interno sono le così dette riserve occulte. Vengono chiamate occulte, in quanto nel bilancio esterno non sono visibili.