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Dopo numerose consultazioni personali i nostri giuristi, fiduciari e consulenti hanno potuto conoscere da vicino quali sono le maggiori preoccupazioni nelle teste dei neoimprenditori. Le risposte alle domande più comuni le potete trovare sul nostro blog. Sul blog potete navigare tra i vari argomenti scegliendo il vostro tema preferito dalle diverse categorie.

Bilancio di fine anno di una società in nome collettivo

Aggiornato il 2 gennaio 2013

La società in nome collettivo sussiste da due o più persone fisiche. Al più tardi alla fine dell’anno amministrativo i soci hanno diritto agli interessi della loro parte di capitale e ad un onorario fintanto che questo è stato stabilito contrattualmente. (cfr. CO 558). In questo caso che l’anno d’esercizio sia segnato da un utile o una perdita, non avrebbe alcuna rilevanza.

Le parti di utile per contro possono solamente essere pagate qualora la società in nome collettivo ottenesse di fatto un utile. Fintanto che non viene concordato altro, l’utile viene diviso pro capite tra i soci.

In quanto un socio non ritiri gli utili, gli interessi e gli onorari ai quali ha diritto, la sua quota sarà, dopo l’allestimento del bilancio, accresciuta del loro importo, purché nessuno degli altri soci faccia opposizione (CO 559 III).

Per garantire chiari rapporti viene eseguito per ogni socio un conto di capitale proprio (per le quote di capitale)  così come un conto privato (per le obbligazione a breve termine). Un’allibramento dell’utile con i conti di capitale è permesso. Nella prassi l’allibramento avviene però spesso sui conti privati.

Dovesse la società in nome collettivo subire una perdita, questa verrebbe allibrata sui conti di capitale. Ottiene la società in seguito un utile, questo potrebbe dapprima venire di nuovo pagato, qualora la riduzione di capitale fosse nuovamente compensata.

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