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Dopo numerose consultazioni personali i nostri giuristi, fiduciari e consulenti hanno potuto conoscere da vicino quali sono le maggiori preoccupazioni nelle teste dei neoimprenditori. Le risposte alle domande più comuni le potete trovare sul nostro blog. Sul blog potete navigare tra i vari argomenti scegliendo il vostro tema preferito dalle diverse categorie.

Azioni strategiche per prepararsi e prevenire crisi

Nelle scorse settimane abbiamo discusso come anticipare e pianificare il possibile verificarsi di una crisi. Esistono però tutta una serie di azioni e scelte aziendali strategiche che possono aiutare nella gestione preventiva delle crisi. Vediamo nell’articolo quali sono.

Le crisi sono degli eventi negativi che colpiscono in modo improvviso un’azienda, mettendone spesso in pericolo l’esistenza. Oltre ai metodi per anticipare e alla classica pianificazione strategica per affrontare le crisi, esistono anche diverse azioni strategiche che la nostra azienda può implementare per ridurre il rischio di affrontare delle situazioni critiche o per affrontare le stesse in maniera più solida ed efficace.

La diversificazione

Con diversificazione si intendono tutte quelle misure che vanno a distribuire le attività aziendali in vari campi di reddito. Infatti, può essere rischioso focalizzarsi su un unico prodotto o mercato, perché in caso di crisi nell’unico settore in cui si opera, l’esistenza stessa dell’azienda può essere messa a rischio. Se invece si commercia su più mercati e/o con più prodotti, c’è un’alta possibilità che la crisi di un settore intacchi meno i redditi degli altri, minimizzando così in parte il rischio.

Il transfer

Con transfer o trasferimento si intende la possibilità di trasferire i possibili settori ad altro rischio di un’azienda ad un altro soggetto economico prima che si verifichi l’evento negativo. Esistono sostanzialmente due modalità in questo senso: la scissione e l’esternalizzazione. Con scissione si trasferisce il settore a rischio ad una società controllata ma giuridicamente indipendente (che può anche essere appositamente creata apposta per questo). Lo scopo è quello di limitare il rischio di perdita economico al patrimonio della società controllata, detenendone però ancora il controllo. Con l’esternalizzazione si va invece a trasferire le conseguenze di un evento negative in un altro settore, che non appartiene o che non sottostà al controllo dell’azienda. In questo caso si ha una condivisione del rischio, ma anche del possibile successo finanziario del settore esternalizzato.

Le riserve di liquidità

Può sembrare una banalità, ma, soprattutto per le PMI, non sempre è facile avere delle sufficienti riserve di liquidità per affrontare periodi di crisi, soprattutto quando questi sono prolungati. Si consiglia di avere almeno 2 mensilità come riserva, ma ovviamente anche qualcosa in più non guasta. Attenzione però a non accantonare troppo: oltre che a non essere vantaggioso dal punto di vista fiscale, potreste pure limitare le innovazioni nella vostra azienda.

Le assicurazioni

Un altro utile strumento è l’assicurazione, che in questo caso può essere vista come una forma speciale di trasferimento del rischio. Infatti, lo stipulante paga un premio regolare per l’assunzione delle conseguenze finanziarie di un determinato rischio, che può essere quindi contabilizzato nei costi fissi. Anche l’intervento statale può essere visto come una forma di assicurazione: infatti molte grandi aziende, in caso di perdite importanti e grandi crisi come quella appena passata del coronavirus, si aspettano un intervento dello stato per coprire parte di questi mancati introiti. Questa forma di assicurazione non può però essere concordata e calcolata in anticipo e dipende fortemente dalla situazione sociopolitica dello stato in questione.

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